Il restauro della Decollazione di san Giovanni Battista (fig. 1) di Giuseppe Mazzuoli detto il Bastarolo ha finalmente restituito alla comunità scientifica un’opera di straordinario valore. Questa restituzione ha riportato nuovamente alla luce, come già accaduto recentemente[1], l’importanza di una migliore conoscenza del pittore e del suo operato per una nuova comprensione degli esiti della pittura ferrarese tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento. La recente rimozione della carta giapponese, che da quasi due decenni ricopriva la tavola, e il conseguente reinserimento dell’opera nel dibattito critico hanno però ampiamente evidenziato anche la non facile situazione degli studi
Note da un restauro: il San Giovanni Battista alla fonte di Giacomo Parolini

Premessa a cura della redazione In previsione dell’esposizione della quadreria dell’ASP in deposito presso in Musei di Arte Antica, sono state approntanti 54 tra interventi manutentivi e di restauro. Un risultato raggiunto grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla Fondazione Ferrara Arte, dall’ASP – Azienda Servizi alla Persona, dal CFR e dal CIAS dell’Università degli Studi di Ferrara, con le operazioni conservative dirette dai Musei di Arte Antica sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna. Di seguito, qualche nota sul restauro della tela di Giacomo Parolini raffigurante San Giovanni Battista alla fonte condotto da Donatella
Dipingere gli affetti: introduzione al percorso espositivo

L’ala sud e i Camerini del Principe del Castello Estense ospitano dal 26 gennaio al 26 dicembre 2019 la nuova edizione de “L’arte per l’arte”, l’iniziativa del Comune di Ferrara dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale non accessibile a seguito del sisma del 2012. Dopo gli appuntamenti con Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis(2015-16) e con Da Previati a Mentessi, da Boldini a De Pisis. Un nuovo percorso al Castello Estense (2015-16), protagonista è questa volta la quadreria dell’ASP – Azienda Servizi alla Persona di Ferrara (fig. 1), depositata presso i Musei Civici cittadini dal
Ad usum puellarum orphanotrophii Ferrariae, per un percorso documentario della quadreria dell’ASP

Nell’ottobre del 2006 ho ricevuto dall’allora Direzione Orfanotrofi e Conservatori (ora ASP – Azienda Servizi alla Persona) l’incarico di provvedere ad una nuova schedatura dei quadri e degli altri oggetti che dal 1974 sono stati depositati presso i Musei Civici d’Arte Antica. Fine dell’operazione, oltre ad un mero aggiornamento delle precedenti schedature, era quello di ricostruire la formazione della collezione e, per quanto possibile, la provenienza dei singoli pezzi[1]. A tal proposito, necessità contingente è stata quella di procedere all’inventariazione degli archivi dell’istituzione, ad oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Ferrara. Sebbene la storia e l’importanza di questo archivio